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LETTERA APERTA DEI CACCIATORI ALL'ONOREVOLE MICHELA BRAMBILLA

Gentile Signora  Brambilla,

 

 

                troppe volte ha gridato “al lupo al lupo” in materia di caccia, ma poiché, secondo Lei, non viene presa in giusta considerazione, questa volta ha pensato addirittura di presentare, in Parlamento, un disegno di legge per l’abolizione della caccia.

 

                Tutti sanno il livore che ha verso di noi cacciatori ed il grande amore verso gli animali, tutti gli animali. Pertanto Le chiediamo, da onesta animalista qual’ è,  non si sente colpevole di violenze su animali indifesi che vengono uccisi da altri, per potersene cibare e non sentirsi colpevoli? o per quale ragione  è favorevole alla castrazione di poveri animali domestici anch’essi indifesi? Non è come perpetrare la vivisezione,  metodo da Lei ferocemente osteggiata? Si potrebbe continuare nell’elencare incongruenze animaliste.    

 

                Una cosa stupisce, Signora Brambilla, Lei bacia e abbraccia in modo propagandistico e in diretta televisiva, tanti animali,  ma mai l’abbiamo sentita parlare delle sofferenze perpetrate a danno dei poveri pesci. Come mai, forse per i troppi impegni che ha, non si è ricordata di questi animali timidi figli di Dio?

 

            Ci chiediamo: come mai? poi scopriamo che tra le Sue molteplici attività esiste una florida azienda che commercializza pesce: allora è una pescivendola? No, distribuisce pesci su tutto il territorio nazionale,  pare per circa il  90%

 

                Allora non è una dimenticanza il non parlare dei pesci, bensì una verità volutamente ed abilmente nascosta. Si vergogni signora Brambilla. Ci sentiamo di suggerirLe di dedicarsi a quei nostri concittadini che non arrivano a fine mese, o a quegli imprenditori che si tolgono la vita per problemi economici o a quei poveri bimbi che muoiono di fame.  Allora potremo  renderLe onore che ora proprio non merita e  troverebbe, noi cacciatori, con Lei, in prima linea.

 

                Comunque poiché noi cacciatori siamo persone oneste e corrette, ci limiteremo a contrastare le Sue assurde idee in modo democratico.

 

             Per finire, ci piace ricordarLe un vecchio saggio proverbio riferentesi ad un animale che  tanto ama: “raglio d’asino non giunge in cielo”.

 

                La salutiamo con il massimo disprezzo.